Giusto questa mattina ho letto in un Blog letterario (non reputo necessario e utile citare la fonte) dei commenti incrociati (e infervorati) tra un editore (a pagamento) e un blogger (che odia gli editori a pagamento). Da una parte l’editore sosteneva che, per pubblicare, l’autore deve necessariamente pagare un contributo per la sopravvivenza della sua casa editrice, in quanto gli autori non fanno nulla per autopromuoversi. Dall’altra parte il blogger ribadiva che l’autore non e’ tenuto a fare promozione, ma il suo compito e’ esclusivamente quello di scrivere: sara’ poi la casa editrice a promuoverlo.

Tu che ne pensi?

Io penso che se un autore e’ in grado di trovarsi una casa editrice senza pagare, che gli garantisce i diritti dell’opera, la distribuisce massivamente e la promuove in modo incisivo, allora questa e’ per lui la situazione ottimale.

Tuttavia tu conosci il mercato dove cerchi di navigare; tu sai che tale mercato e’ saturo di una miriade di scrittori che affogano, di alcuni che galleggiano e di uno sparuta scialuppa che viaggia invece con il vento in poppa. Questo mercato e’ costituito da numeri cosi’ inequivocabilmente assurdi, iniqui e paradossali (piu’ libri pubblicati che lettori!) che e’ statisticamente probabile che la situazione ottimale di cui sopra (casa editrice senza pagare che promuove e distribuisce) e’ quasi irraggiungibile.

Siamo realistici: allora, o si lotta come leoni per cercare la situazione ottimale, per raggiungerla dopo mesi (ci sono ovviamente casi di successo e case editrici serie che pubblicano opere di esordienti) o forse dopo anni o forse mai, oppure ci si rimbocca le maniche abbracciando il compromesso.
Cosa significa rimboccarsi le maniche?

Semplice: autopromuoversi, indipendentemente da quello che è il percorso intrapreso per pubblicare la propria opera.

Come? Te lo spieghero’ in questo Blog, piano piano per ora; accelerero’ solo quando nella tua testa si formera’ una convinzione che sto cercando di costruirti con questi primi articoli settimanali.

Ti sei accorto che sin dall’inizio (cioe’ dal primo articolo sul Metodo Properzi) ti ho dato del tu. Preferisco essere diretto e informale con chi nutre il fantastico sogno di diventare uno scrittore ‘che vende’. Non nascondiamoci dicendo che una volta che abbiamo pubblicato il nostro libro siamo gia’ felici.

Tanto ci sono cosi’ tanti libri nel mercato, che e’ impossibile emergere.

E’ questo che ci diciamo e che raccontiamo in giro una volta che il nostro libro e’ stato pubblicato. Ma e’ solo un alibi che usiamo perche’ non abbiamo il coraggio di ammettere che il sogno che abbiamo e’ quello di vivere con la scrittura e quindi quello di vendere, vendere e vendere ancora (il TUO libro, ovviamente ;-)).

Ti parlero’ quindi molto chiaramente; a volte saro’ anche troppo schietto e usero’ forme espressive forti. Preferisco evitare inutili giri di parole perche’ mi rendo conto che la posta in palio e’ veramente alta. I nostri sogni hanno un prezzo carissimo. Per questo motivo non servono secondo me filtri ipocriti (o le solite guide per scrittori esordienti e non) per descrivere quali sono le strade che servono per realizzarli. Se non ti piace questo stile ti consiglio di abbandonare ora la lettura.

Se invece vuoi seguirmi in questo percorso, allora voglio che sia da subito chiaro che il mio metodo non e’ rigoroso. Il Metodo Properzi e’ essenzialmente costituito da una serie di spunti che ti saranno utili per vendere il tuo libro e per far cambiar qualcosa all’interno di te che ancora non ti ha permesso di comunicare correttamente al mondo intero che hai scritto un libro che ti emoziona.

Prima di rimandare il nostro colloquio (perche’ sino ad ora e’ su questo livello che siamo rimasti, senza addentrarci seriamente nel Metodo Properzi) al prossimo post, ti lascio con una domanda e un divertente video imperniati entrambi sul tema dell’e-book.

DOMANDA: Per far sapere di cosa parli nei tuoi scritti, qual e’ il tuo stile e se veramente ‘vali’, hai mai pensato di distribuire una parte importante del tuo libro gratuitamente online, come se fosse un e-book facilmente scaricabile da tutti?

Immaginati ora dall’altra parte, ovvero tu che sei uno che scarica il libro da un sito che lo pubblicizza (ad esempio in pdf) e lo legge. Magari poi ti piace e a quel punto cosa fai?

Il libro probabilmente lo compri perche’ la carta nelle mani e le parole negli occhi sono un connubio straordinario con le radici ben piantate nella nostra storia e nel nostro futuro.

VIDEO:

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Alla prossima settimana con l’analisi su chi e perche’ vende…
(home photo by Jean-Marie Hullot)

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