Quando la settimana scorsa Stefano Pitino mi ha mandato un messaggio su Facebook mostrandomi la foto di una libreria Feltrinelli dove il suo libro Strokes è esposto all’entrata con una visibilità superiore a tutti gli altri autori, ho pensato, ecco Stefano è uno che ce l’ha fatta.
Stefano ha attuato, in modo autonomo e personale, le tecniche e i metodi che sto esponendo nel mio sito ScrittoreVincente. Stefano è riuscito infatti a far scoccare la scintilla che più volte ho menzionato nei miei articoli. Lui, prima della pubblicazione di Strokes, ha reso disponibile online il testo, ha raccolto le recensioni e i commenti di tutti i lettori, lo ha pubblicizzato online in modo molto efficace raggiungendo in pochi mesi un numero consistente di fan di Strokes. A questo punto credo non è stato difficile per lui pubblicare con una casa editrice che distribuisce il libro supportando l’autore nella promozione dell’opera.
E’ scoccata quindi la scintilla: l’iniziale autopromozione di Stefano ha innescato un effetto volano, la casa editrice lo aiuta oggi a promuovere efficacemente Strokes, la distribuzione del libro è buona e ramificata, le librerie mettono Strokes in bella mostra sugli scaffali e in vetrina (sappiamo che Feltrinelli non è la ‘libreria dell’amico’, ma è una catena che espone libri solo seguendo rigide regole commerciali; avere quindi un libro esposto alla Feltrinelli come riportato nella foto in testa al presente articolo, significa che questo libro vende molto). Dopo l’autopromozione iniziale, che la rappresento come un”attività manuale’ svolta da Pitino, ora è stata innescata la ‘promozione automatica’ attuata dai librai, dalla casa editrice e dai distributori.
Questo automatismo, affiancato alla autopromozione che Stefano comunque continua a fare concentrandosi di più ora sulle presentazioni e il confronto con i lettori (abbiamo definito nel precedente articolo questo tipo di tecniche di marketing come promozione off-line), alimenta costantemente quel fenomeno cui tu (che vuoi essere uno scrittore che vende) tanto agogni, quel fenomeno che chiamiamo PASSAPAROLA.
Nel grafico seguente vediamo come si è evoluta la promozione di Strokes.
Stefano ha promosso online il suo libro PRIMA, A PRIORI, senza sapere se avrebbe pubblicato o meno con una casa editrice seria. Rifacendoci alla classificazione delle tecniche promozionali esposte nell’articolo precedente, possiamo dire che prima della pubblicazione di Strokes (avvenuta nei primi mesi del 2010), Stefano ha adottato le seguenti tecniche:
B1) Pagine web del Sito e/o Blog del libro e/o di te (non ha però creato un Blog interattivo con i potenziali lettori)
B2) Pagine web nei social network (questa è stata la sua attività preponderante)
B3) Pagina web del Book-Trailer (il book-Trailer è stato lanciato a cavallo della data di pubblicazione)
B5) Diffusione gratuita e-book (questa ritengo sia stata la sua arma vincente a livello promozionale perché gli ha permesso di raccogliere un enorme numero di recensioni e commenti positivi su Strokes)
Dopo avere pubblicato con Zona, ha iniziato ad affiancare alla promozione on-line anche quella off-line, e (seguendo sempre la classificazione dell’articolo precedente) in particolare:
A1) Presentazioni del libro (credo sia l’attività cui Stefano stia più spingendo ora)
A2) Articoli su testate giornalistiche (non è stato il motore principale della sua campagna)
A11) Regalare il tuo libro a opinion-leader
Ti svelo adesso un segreto (spero che Stefano non s’arrabbi, ma non credo proprio vista la ‘forza della persona’ ;-)). Ah… io non ho mai incontrato Stefano Pitino; ho comunicato con lui esclusivamente tramite mail e Facebook. Prima di pubblicare la sua intervista su ScrittoreVincente io gli ho mandato semplicemente una mail con 13 domande imperniate sul tema della promozione del libro. Lui, le ha lette e mi ha rinviato le risposte esattamente come le potete leggere nell’articolo della sua intervista. Prima però di pubblicare tale articolo, ho fatto una proposta a Stefano: perché non rendiamo consultabile l’intervista solo a chi si iscrive alla newsletter?
In questo modo avrei potuto raccogliere tutte le e-mail dei fan più interessati a Strokes, ovvero le mail di quei fan che per leggere l’intervista dell’autore di Strokes sono disposti a consegnarti la propria mail. Dopo questa operazione io avrei consegnato l’elenco delle mail dei fan di Strokes a Stefano, e, l’idea mia era che lo avrebbe potuto usare, tramite direct response marketing, come un elenco di ‘forti lettori’ di Strokes che, tramite newsletter mirate, potrebbero essere trasformati in reali promoter del libro. Stefano non ha accettato questa mia proposta perché giustificatamente ha preferito non creare barriere tecnologiche (spesso insormontabili per molte persone ad esempio non tanto avvezze alla compilazione anche dei form più semplici) per accedere ai contenuti on-line legati al suo libro.
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Tuttavia credo fermamente che ci sia una nuova frontiera da valicare nella promozione autonoma del libro, ed è quella che probabilmente (dal mio punto di vista, non a caso parlo di ‘Metodo Properzi’) può essere attuata sin dalla prima fase della promozione, la più efficace e potente di tutte, ovvero il Direct Response Marketing. Nel grafico precedente come avete visto Stefano Pitino ha adottato in maniera straordinariamente efficace le tecniche di promozione on-line, usando tutti i metodi che ho sommariamente classificato nel mio articolo precedente, tranne il seguente:
B4) Newsletter con e-mail marketing (diretto) del libro
Ti lascio riflettere ora ponendoti una domanda: secondo te, se uno scrittore avesse a disposizione un software che gli permettesse di mandare una mail personalizzata (mail che parla ovviamente del libro e dell’autore ma che anche, in modo diretto o indiretto, promuove il libro stesso e stimola i lettori stessi a promuoverlo), in modo automatico e con un solo ‘Invio’, agli indirizzi e-mail di tutti i suoi lettori più fedeli, che tipo di effetto potrebbe avere sulla vendite del libro stesso?
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Credo che l’analisi e la schematizzazione del processo di promozione elaborati in questo articolo, possano esserti utili per comprendere e avere un’idea minima di pianificazione dell’attività con la quale potresti promuovere il TUO libro. Gli esempi di chi ce l’ha fatta, come veri e propri self-made-man (vedi il caso Strokes che abbiamo analizzato in questo articolo), sono dei riferimenti formidabili dalla quale possiamo attingere idee e strategie collaudate.
E’ evidente che, per definire la propria campagna promozionale, ci vuole anche creatività, ma a te, che ti reputi uno scrittore, ritieni che questa caratteristica manchi?
Tuttavia la dote che ritengo più importante in questo ambito, più della creatività e più ancora della cura maniacale di eseguire un preciso metodo promozionale, è l’AZIONE. Non pensarci troppo su come promuovere il tuo libro, inizia a farlo, fai delle prove poi migliorale, poi ancora insisti, insisti e cerca di capire perché spesso i tuoi messaggi promozionali talvolta ‘non arrivano al lettore’.
Se poi a un certo punto ti rendi conto che questi messaggi, dopo tanti tentativi, non hanno un riscontro perché ahimè, probabilmente, la tua opera ‘non è leggibile’, allora la risposta che stai cercando è che forse il mercato editoriale non fa per te, perché il prodotto che stai proponendo non crea fan. Scusami, ma al decimo articolo di ScrittoreVincente, avrai capito che sono uno che parla chiaro e non crea nessuna illusione, ma propone metodi di lavoro che servono anche per valutare quanto vale ciò che scriviamo. Vogliamo tutti farci dire che le nostre opere valgono tanto, ma tutti sappiamo che la realtà è ben altra.
Se però riceverai ogni tanto critiche positive, buone recensioni, commenti che supportano la tua opera, allora usali come benzina per il tuo motore, perché probabilmente sei sulla strada giusta: hai scritto un’opera di qualità e la stai diffondendo con sempre maggiore efficacia.
Non andate in cerca di errori, ma di un rimedio.
Henry Ford
La verità è liberatoria!
http://recensionilibrifilm.blogspot.com/
Avere un percorso così strutturato come Emanuele ci propone è veramente oro per tutti coloro che vogliono pubblicizzare al meglio il proprio romanzo!
Grazie Emanuele…
Lo dico e lo confermo. Senza i consigli di Emanuele io non so proprio come avrei fatto!
Per me questo sito vale più di oro, più dei diamanti, è la mia base per il futuro di scrittrice. Io mi fido solo e soltanto di lui.
Caro Emanuele,
anch’io ho avuto il mio libro esposto alla Feltrinelli con una certa visibilità in vetrina e devo dirti che, al di là della soddisfazione personale perché è un po’ un sogno coltivato in tanti anni di gavetta che si avvera, personalmente mi colpisce molto di più quando un libraio indipendente espone il mio libro perché l’ho ha letto, amato e quindi ha deciso di favorirne la promozione. La Feltrinelli è un grande supermercato dove i commessi non sono librai, ma semplici venditori. Certo, per il marketing sono forse il top, però è davvero una gestione anonima asservita a logiche commerciali che in parte esulano dalla mia sensibilità di scrittrice.
Segnalo invece, ad esempio, la libreria “Voltapagina” di Sondrio, gestita da una vera libraia d’altritempi, Angelita Pierro, che mi ha invitato a presentare il libro in occasione di “Ottobre piovono libri”, e dove ho trovato un’attenzione al pubblico e una cura di me come autrice veramente stupefacente. Una piccola libreria, in una piccola città di provincia, quasi un’utopia dal punto di vista commerciale. Ma è una scommessa vinta, con coraggio e una “fede” nei libri, d’altri tempi.
Penso che attualmente, visti i tempi che corrono, Stefano abbia fatto bene a non voler tirare più di tanto la corda con la sua intervista.
In altre parole la penso come lui, perché attualmente la maggior parte delle persone non si fidano ancora dello strumento internet e quindi prima di iscriversi ad una Newsletter ci pensano molto.
Comunque sono convinto che tra qualche tempo quella del Direct Response Marketing sia la nuova frontiera per vendere qualsiasi cosa su internet. Perché grazie ad esso si riuscirà a mutare il semplice rapporto, attualmente passivo, che c’è tra lo scrittore il lettore.
Ossia voglio dire che lo scrittore, se riuscirà come dici tu, ad avere un softwere in grado di dargli la possibilità con un solo click di inviare una mail persuasiva che porti in grembo le sue idee e le sue emozioni potrebbe veramente trascinare molte più persone nelle librerie sia virtuali che reali per comprare romanzi.
Per me la tua idea può avere successo, incrementando le vendite dei romanzi, perché lo scrittore avrà la possibilità di coccolare il suo lettore, cosa che quest’ultimo ama in particolar modo.
Cara Daniela,
onore e ammirazione per ‘Voltapagina’ di Sondrio e per chi come questo libraio lotta contro i colossi del libro, che impongono solo priorità commerciali a scapito talvolta di priorità che definirei
..
La Feltrinelli è un supermercato, giusto, dove ci sono i prodotti più venduti. Le librerie come ‘Voltapagina’ sono invece le botteghe dove si possono trovare anche i libri meno noti, che sorprendentemente talvolta si dimostrano gioielli.
Anche questo è il prezzo della globalizzazione, credo…
Scusa ma la casa editrice Zona (che tu dici esser seria) non è di quelle che chiedono il famoso “contributo all’autore” per pubblicare un suo libro? Se le mie informazioni sono giuste, non riterrei seria la casa editrice Zona.
Ciao Carolina,
ho scritto che Zona è seria in quanto supporta l’autore nella promozione e distribuisce l’opera, partendo dal presupposto che Stefano non abbia pagato per pubblicare ovviamente.
In ogni caso chiedo a Stefano di intervenire per chiarire.
Su questa pagina è riportato come si fa a pubblicare con Zona:
http://www.editricezona.it/pubblica.htm
provo a contattare Stefano…
Io avrei una domanda…
Quando dici “Se però riceverai ogni tanto critiche positive, buone recensioni, commenti che supportano la tua opera”, il tuo “ogni tanto” lo puoi quantificare?
Ti spiego…io credo in quello che ho scritto, altrimenti non l’avrei mai fatto pubblicare…ma il mio “ogni tanto” è molto “ogni tanto”…
Allo stesso tempo però io continuo a scrivere le mie “belle” frasi ad effetto non prendendomi però troppo sul serio, altrimenti potrei “perdere la testa” pensando a quanto io mi possa sentire “ignorato”, poeticamente parlando…
Secondo te (seconda domanda) il mio non prendermi troppo sul serio, è “rassegnazione artistica” oppure è “sacro fuoco”?
P.S.:scusa se ti ho fatto domande troppo difficili, ma per quelle facili ho già le risposte…
Grazie
MJR
Ciao Carolina, ti rispondo io personalmente: allora, prima di parlare, giudicare o fare qualche allusione è bene avere LE PROVE di quello che dici e non i “sentito dire”, i “mi hanno detto”, oppure gli “ho letto da qualche parte”, perchè purtroppo con queste cose non si va assolutamente da nessuna parte. Io non ho pagato alcun contributo a Zona, perchè se hai letto l’intervista che ho rilasciato ad Emanuele in “Apologia del piano b”, il libro prima ancora di essere pubblicato era già un successo mediatico, quindi c’erano già centinaia di copie prenotate. Se poi “Zona” ad altri autori chiede contributi non lo e non mi interessa minimamente, in quanto io vedo per me e solo per me. La distribuzione è poi curata dalla CDA, una delle maggiori in Italia insieme a PDE (quella di messagerie), altrimenti non sarebbe mai potuto arrivare in quasi tutte le Feltrinelli d’Italia.
Concludo col dire che a mio avviso, non bisogna comunque contare su nessuno E NON FIDARSI DI NESSUNO, ma principalmente sulle proprie forze e ripeto prima di fare alcune affermazioni ( “Se le mie informazioni sono giuste, non riterrei seria la casa editrice Zona.”) che possono essere offensive nei miei riguardi, piu’ che in quelli della casa editrice, essere sicuri DI PERSONA e non coi sentiti dire.
Anche io ho sentito dire che il mondo sta andando a putt**** ma non per questo ci vado anche io.
Per qualunque cosa o chiarimento rimango a disposizione, aggiungimi pure su Facebook se vuoi. Puoi trovarmi tra gli amici di Emanuele (Stefano Pitino). Ciao e buona giornata.
Ciao Michele: 2 domande non propriamente banali…;-)
provo a risponderti.
prima domanda
Con lo staff di ScrittoreVincente.com stiamo lavorando allo sviluppo di un software che gestisce la campagna marketing. Questo software permetterà di ‘misurare’ la produttività della campagna stessa, cioè di sapere indicativamente quante copie del tuo libro riuscirai a vendere a seguito della campagna basata sulle tecniche promozionali proposte da ScrittoreVincente.com (di cui alcune sono anche quelle usate da Pitino come vedi da questo articolo). Quindi se in una ipotetica campagna vengono mandati 5000 messaggi promozionali che generano la vendita di un paio di copie, direi che la campagna ha dato esiti scoraggianti. Se invece si supera il 2% di vendite allora ‘sei a cavallo’ ;-) (considera che, come vedrai in seguito, proporrò tecniche promozionali rivolte a un target già potenzialmente interessato al libro, nonché informato sul libro stesso).
seconda domanda:
Onestamente non lo so se è rassegnazione o fuoco.
Noi che scriviamo crediamo in quello che abbiamo scritto, ci crediamo perché siamo noi, come potrebbe essere altrimenti? ma alla stessa maniera in cui noi non piacciamo a certe persone, anche ciò che artisticamente creiamo potrebbe non piacere. L’analisi onesta e oggettiva che va fatta è: i libri che scriviamo piacciono realmente agli altri? Riusciamo a metterci nei panni e nella mente degli ipotetici lettori dei nostri libri per capire se ciò che abbiamo prodotto è ‘leggibile e interessante’? Infine: abbiamo creato una campagna promozionale basata su una strategia precisa volta alla creazione di un interesse virale e/o una curiosità collettiva?
Partendo dal presupposto che tu scriva opere intense e originali, come io stesso ho potuto constatare leggendo il tuo libro ‘Dead or alive‘, secondo me non hai avuto una strategia precisa di promozione. Ti faccio un esempio. Su ScrittoreVincente.com ogni settimana si iscrivono nuove persone alla newsletter ed è un sito nuovo e in crescita. Si presume che il target dei frequentatori del sito sia costituito da scrittori o presunti tali. E’ sicuramente positivo (per promuovere la nostra opera) in questo ambiente virtuale essere riconosciuti subito come autori. Ad esempio in questo commento dove mi poni le due domande, non hai inserito il link a una tua pagina web, o se non ce l’hai la pagina web, ad esempio alla pagina IBS dei tuoi libri.
Nell’articolo 9, riporto che inserire commenti interessanti, essendo facilmente individuabili come artisti con un link, all’interno di siti frequentati da potenziali lettori delle nostre opere è una tecnica promozionale specifica. Ovviamente questa non è una idea originale di E.Properzi, ma è una tecnica adottata dai web-marketer per incrementare le visite sul proprio sito, e quindi io l’ho introdotta per incrementare le visite al sito del libro e perciò per promuovere on-line il TUO libro.
Se vedi i commenti di questo articolo ci sono diversi amici che hanno commentato e presumo che siano degli scrittori. Ad esempio Valerio: se clicco sul suo nome vedo che ha un Blog, interessante: fa recensione di libri e film. Poi ci sono Manuela e Carolina senza link: se hanno scritto un libro consiglio loro di identificarsi on-line quando sono presenti: è pubblicità gratis con ‘sforzo nullo’. Poi c’è Stefano Pitino e Daniela Tazzioli che hanno inserito il link alle loro pagine web. Ad esempio, appena Daniela ha inserito il suo commento, ho subito cliccato sul sui link e ho visto che lei ha scritto un libro che sia chiama ‘Fiabe dal nord’ e ha un blog molto curato su Splinder (come Pulsatilla, vedi link a fianco che grazie al successo del suo Blog è riuscita a vendere circa 200.000 copie del suo libro e adesso è diventata la sceneggiatrice del film ‘Maschi contro femmine’ di Brizzi)
stefano:
non capisco perché mi getti addosso tanto veleno per poi concludere con un enigmatico “buona giornata”.
io ho fatto esattamente quello che dici tu: ho rivolto la mia domanda a qualcuno che ha pubblicato con zona (tu) per sapere da un diretto interessato la sua esperienza, non mi pare di aver emesso giudizi, né di essere stata maleducata, né di aver fatto alcuna allusione alla tua persona. quindi questi toni polemici e aggressivi semmai conservali per i truffaldini dell’editoria, e non per qualcuno che giustamente sta cercando di capire se una casa editrice chiede soldi oppure no.
ma tu guarda se con tutte le case editrici scorrette che ci sono, che chiedono soldi agli autori approfittando della loro ingenuità, che li illudono di aver apprezzato un loro testo solo per intascare i loro soldi, ci tocca stare qua a farci la guerra tra noi autori.
fatti un’idea su cosa sia la solidarietà tra scrittori su questo blog:
http://scrittorincausa.splinder.com
continuo a considerare non serie e anzi scorrette le case editrici che chiedono il contributo all’autore, e scusa se al contrario di te ho un’opinione. tu dici: – “Se poi Zona ad altri autori chiede contributi non lo [so] e non mi interessa minimamente, in quanto io vedo per me e solo per me”, benissimo, è un tuo sacrosanto diritto fregartene, ma allora evita di diventare verde di bile e di difendere zona e la sua potenza di distribuzione (ma che c’entrava?) se di fatto non solo non sai se chiede contributi ad altri autori, ma per tua stessa ammissione non te ne frega niente.
un ragazzo che conosco direttamente ha pubblicato con zona e ha pagato, questo mi risulta non “per sentito dire” chissà dove, ma detto testualmente dal diretto interessato. è però una cosa che risale a qualche tempo fa, motivo per cui ti chiedevo la tua esperienza per sapere se ancora zona usa chiedere contributo all’autore. il fatto che a te non abbia chiesto denaro è un’informazione per me interessante ma non prova che non chieda più soldi ad altri autori che non vantano la tua stessa visibilità e le prenotazioni del libro in rete prima di firmare il contratto.
a te non frega niente, ma per me il principio resta sbagliato ed è importante diffondere il più possibile l’idea che è SBAGLIATO pubblicare a pagamento. quello che dico è che se si hanno soldi da spendere è meglio trovare una casa editrice che ti pubblica gratis (e dunque crede SERIAMENTE su un tuo testo) e investire invece il tuo denaro in promozione.
ci sono diverse testimonianze (con pubblicazione di lettere della casa editrice zona) che sembrano confermare che zona chiede contributi in denaro attraverso l’impegno da parte dell’autore per contratto ad acquistare 150 copie (no dico, 150, farevi due calcoli).
dai un’occhiata qui:
http://writersdream.org/forum/viewtopic.php?f=17&t=168
non sarà vero? non bisogna credere a tutto quello che si legge in rete e neanche a delle email di zona praticamente identiche ricevute e pubblicate da diversi autori? in linea di massima sono d’accordo con te, ma tengo conto di queste testimonianze esattamente come della tua, e soprattutto non getto veleno addosso a qualcuno che decide di non dare per scontato a priori che una casa editrice sia corretta e che proprio per questo ti ha rivolto con indiscutibile educazione una semplice domanda, priva di tutta la rabbia e la presunzione che invece hai messo tu nella tua risposta.
bastava che mi rispondessi: io non ho pagato ma non so se zona chiede soldi ad altri autori. punto. io non ti ho insultato né trattato da imbecille, come invece hai fatto tu con me.
BUONA GIORNATA.
La mia esperienza con la Feltrinelli è stata molto negativa: i commessi spesso sono maleducati e per nulla disponibili. La mia testimonianza è questa: evitate di comprare il servizio Feltrinelli de ilmiolibro.kataweb.it
Ciao Emanuele, sono Massimo.
Bell’articolo interessante.
In internet ci sono molti metodi gratuiti per pubblicizzare il proprio libro. Avere la propria mailing list AIUTA a raggiungere un grande successo.
Oggi è fondamentale avere una lista di iscritti che ti segue (mailing list).
Vedere un libro pubblicato?La realizzazione di un sogno….Comee
Ciao Carolina, ti posso confermare che Zona chiede ancora contributo da parte dell’autore.